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Le giornate di luglio

Questo articolo è parte della serie Rivoluzione russa
La rivoluzione di febbraio
Il rientro di Lenin e le tesi d'aprile
Le giornate di luglio
Il tentativo di Kornilov
La rivoluzione d'ottobre
Il consolidamento della rivoluzione
La pace di Brest Litovosk
Inizio della guerra civile

Table of contents
1 La situazione politica
2 Il fronte
3 Le città
4 La fallita rivoluzione di luglio

La situazione politica

Con il passare dei mesi le contraddizioni insite nella complessa situazione della Russia dopo il febbraio 1917 si fanno sempre più evidenti. Un moto spontaneo di operai che chiedono condizioni di vita migliori, di soldati che chiedono la fine della guerra ed in parte di contadini che rivendicano il possesso della terra che lavorano ha portato al potere uomini che intendnon continuare la guerra, che ritengono naturale lo sfruttamento degli operai e che non hanno alcuna intenzione di cedere neppure parte delle loro terre.
Anche i membri del governo appartenenti alla sinistra, primo fra tutti Kerensky, sono coinvolti nella politica della borghesia.

Il fronte

Il 18 giugno, mentre a Pietrogrado si svolge una grande manifestazione che, negli intenti degli organizzatori, ma non di molti partecipanti, deve essere filogovernativa, ha inizio un offensiva militare sul fronte russo-tedesco, offensiva che deve principalmente servire per dimostrare alle potenze dell'Intesa la volontà russa di continuare la guerra.
Malgrado i discorsi di Kerensky che ha percorso tutto il fronte per rilanciare nelle truppe lo spirito di patria l'offensiva dopo modesti successi iniziali si trasforma in una nuova rotta.

Le città

La situazione nelle città peggiora di giorno in giorno, i rifornimenti di viveri sono sempre più aleatori ed i prezzi di quei pochi disponibili crescono a vista d'occhio provocando una pesante inflazione della moneta.
Nelle campagne le occupazioni di terre aumentano, nel mese di giugno si registrano ottocentosettantacinque espropri illegali.
A tutto ciò va aggiunto che tra i lavoratori si fa sempre più strada la consapevolezza che malgrado l'economia sia allo sfascio i profitti delle imprese impegnate nella produzione bellica crescono in modo vertiginoso.
Tutti questi fattori concorrono nel portare sempre più lavoratori e soldati a prestare orecchio alla propaganda dei Bolscevichi che affermano, senza mezzi termini, la necessità di abbattere il governo e di trasferire tutto il potere ai soviet, ossia ai consigli dei delegati degli operai dei soldati e dei contadini.
Il governo, nel tentativo di aumentare il suo controllo sulla capitale, decide, nel frattempo, di trasferire al fronte, poco alla volta, per non destare sospetti, le unità della guarnigione che hanno partecipato alla rivoluzione di febbraio per sostituirle con truppe maggiormente fedeli.

La fallita rivoluzione di luglio

I soldati di stanza a Pietrogrado si rendono conto di questo tentativo ed insorgono contro il governo; il 3 luglio, dopo aver ottenuto l'appoggio degli operai dei grandi complessi industriali della città, si recano, nell'ambito di una manifestazione di protesta, alla sede del partito bolscevico chiedendo l'abbattimento del governo provvisorio.
I bolscevichi, pur ritenendo prematura l'azione, non osano opporsi al volere delle masse e danno inizio ad un tentativo rivoluzionario che viene però rapidamente represso.
In seguito a questi fatti il partito bolscevico viene messo praticamente fuori legge ed i suoi dirigenti arrestati o costretti alla fuga. Lenin ripara in Finlandia


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